Recensione diEmanuele Sacchi
giovedì 30 maggio 2019
Dopo i fatti di San Francisco l'umanità deve decidere come affrontare l. a. questione dei Titani, mostri giganteschi che abitavano l. a. Terra prima dell'uomo. Sono una minaccia da abbattere o l. a. salvezza https://marketplace.visualstudio.com/items?itemName=vosfrvff.my-first-summer-fr della Terra, come sostengono gli ecoterroristi? /> Alzi l. a. mano chi riteneva di esigere un plot coerente da Godzilla II: King of the Monsters. Nessuno, naturalmente. Ma il punto non sta nell'insensatezza della richiesta di fronte al kaiju eiga più esplicito ed estremo fin qui prodotto nell'emisfero occidentale, quanto nel fatto che anche un B movie che contiene 17 specie differenti di creature giganti e mostruose necessita di un minimo di accortezza di messa in scena e coerenza narrativa.
La thru delle due ore ininterrotte di scontri letali tra rettiloni, audace e a suo modo estrema, non è stata ancora percorsa. E probabilmente è meglio così.
Ma di quel che Michael Dougherty costruisce attorno alla sostanza "mostruosa" del movie rimane ben % di memorabile. Prendendo le mosse dalla catastrofe di San Francisco del capitolo precedente, lo script ha l'onere di dover introdurre nuovi personaggi e nuovi mostri, nuovi espedienti narrativi che possano condurre a un nuovo scontro, ancor più titanico; e quindi nuovi motivi per poter comprendere quale delle creature sia "amichevole" e quale non lo sia affatto. />/> Un compito troppo gravoso in keeping with le fragili spalle di Dougherty, che, come in X-Men: Apocalisse - è sua l. a. sceneggiatura del disastro commerciale che ha rischiato di mettere great alla serie sui mutanti - di fronte al gigantismo produttivo perde di vista la costruzione dei personaggi e il loro profilo psicologico. Le azioni dei protagonisti umani di Godzilla II: King of the Monsters sono di crescente irrazionalità, al punto di giungere a conclusioni folli e autolesioniste, assimilabili a quelle di Thanos (che https://marketplace.visualstudio.com/items?itemName=vosfrvff.my-dress-up-darling-fr però non è umano) in Avengers: Infinity War.
È evidente che los angeles preponderanza dello sforzo produttivo della Warner Bros sia andata nel comparto tecnico: los angeles qualità con cui sono realizzati i mostri è a dir percent https://marketplace.visualstudio.com/items?itemName=vflika.permis-de-construire-fr mirabile. Non technology semplice il restyling di una falena gigante come Mothra o di una idra a tre teste come Gidorah rispetto ai posticci prototipi delle produzioni giapponesi anni Cinquanta e Sessanta, ma il restauro delle creature fa letteralmente spavento. La sola presenza di King Gidorah sullo schermo può più di qualunque espediente narrativo in termini di terrore: le scene in cui lui, Godzilla e il cielo occupano in keeping with intero l'inquadratura assomigliano a quadri fiamminghi di Ruysdael o Cuyp, nature morte con mostri, che sembrano prendere vita. />/> È l'intervento "umano" a rovinare tutto e chissà che non fosse inconsciamente l'intento voluto di un soggetto così animalista da muoversi sul crinale dell'ecoterrorismo (con la singolare eccezione dell'unico mostro "extraterrestre" che, in quanto story, può essere tranquillamente abbattuto, con buona tempo di Steven Spielberg). È los angeles necessità di spiegare continuamente quel che avviene tra i mostri, di accatastare sottotrame su sottotrame, nella speranza di mantenere viva l'attenzione dello spettatore o di spiazzarlo, che finisce in keeping with condurre los angeles narrazione su un binario totalmente privo di drammaticità. Le riunioni degli scienziati sulla navicella diventano brevi sketch in cui il team estrae libri antichi e giunge a conclusioni astruse, impensabili più che inverosimili. />/> E consistent with quanto sia assurdo parlare di verosimiglianza in un film in cui scorrazzano mostri tricefali che soffiano scosse elettriche, anche los angeles sospensione dell'incredulità ha le sue regole. Il capitolo precedente di Edwards (poi passato alla saga di Star Wars con Rogue One: A Star Wars Story), in keeping with contro, non perdeva mai di vista los angeles prospettiva dell'uomo: la presenza rarefatta di Godzilla, impossibile da inquadrare in line with intero, rappresentava l'eccezionalità messianica, invocata in keeping with sciogliere los angeles matassa. Paradossalmente assai più "divina" ed enigmatica che in questo secondo episodio, nonostante nel movie di Dougherty il parallelo di Godzilla con il divino sia esplicitato e sfruttato fino all'estremo sacrificio (o tributo di sangue). Inevitabilmente non resterà che consegnarsi all'abbraccio mortale di Kong, nella speranza che restituisca senso a un franchise che sembra avere già esaurito los angeles spinta propulsiva.
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È una versione distorta e https://marketplace.visualstudio.com/items?itemName=vosfrvf.goliath-fr sinistra di "Over the Rainbow" ad accompagnare l'ultimo trailer di Godzilla: King of the Monsters, quello definitivo. Perché indubbiamente oltre l'arcobaleno si nascondono meraviglie, stranezze, talora pentole d'oro. Più cose di quante ne possa spiegare la tua filosofia, Orazio, questo è certo. Annunciato da mesi come un evento sensazionale, Godzilla: King of the Monsters è insieme sequel di un fortunato reboot sul dinosauro atomico e anticamera che introduce al sospirato duello tra Godzilla e Kong. Ma prima di allora al lucertolone tocca sistemare alcune faccende. Come raccontato nell'episodio diretto da Edwards, los angeles scala evolutiva è stata messa a repentaglio dagli abusi dell'uomo, in un continuo attentato al nostro ecosistema. Quello che nessuno sapeva technology che l. a. Terra ha degli anticorpi, atavici e infallibili: i mostri, o consistent with meglio dire, i Titani. Creature gigantesche e terribili sepolte o inabissate, che seguono un chief, un predatore alpha che guidi l'assalto. Un titolo che dovranno contendersi Godzilla e la sua nemesi King Ghidorah.
Se le caratteristiche principali di Gojira sono note a tutti (lucertola gigante bipede con la capacità di sviluppare energia e tradurla in un soffio devastante), forse lo sono meno quelle degli altri mostri che compaiono in Godzilla: King of the Monsters.
Come Rodan, rettile volatile ispirato agli pteranodonti della preistoria; o Mothra, falena luminosa dai forti poteri psichici. Ma a impressionare più di tutti è certamente King Ghidorah, sorta di idra a tre teste che ha tutta l'aria di un drago catapultato sulla Terra. Uno splendido abominio, appartenente a una scala evolutiva tutta sua. Tutti i mostri nati tra gli anni Cinquanta e Sessanta, quando la casa di produzione cinematografica giapponese Toho diede vita a una serie di kaiju eiga, pellicole dedicate a scontri devastanti tra creature gigantesche, in genere ambientati a Tokyo. Gli effetti erano oltremodo artigianali, la creatività insaziabile, tanto da trasformare i vari Mothra e Ghidorah in beniamini dei più piccoli, intenti a ricreare according to gioco gli epici scontri visti su grande schermo. A Michael Dougherty, subentrato alla regia a Gareth Edwards già in fase di pre-produzione, tocca l'ingrato compito di restituire un po' di quella magia naif e di appagare un pubblico ben più smaliziato, che - abituato alle meraviglie di Marvel, Lucasfilm e compagnia - necessita di effetti digitali allo stato dell'arte. La Legendary, già produttrice di Godzilla, ha raggranellato un finances di circa 2 hundred milioni di dollari, con l'imperativo di non ripetere il fiasco del sequel di Pacific Rim: Uprising.